sabato 27 novembre 2010

SOLIDARIETA' AGLI STUDENTI CARICATI A NOVOLI



Giovedì 25 Novembre, circa 500 studenti antifascisti erano presenti al presidio al Polo delle Scienze Sociali di Novoli chiamato dai collettivi contro la presenza dell'onorevole Santanchè e il vice-sindaco di Milano De Corato. Questi dovevano partecipare a un dibattito sull'immigrazione e sul trattato di Lisbona intitolato "Comunitari (ex)tra comunitari Padroni a casa nostra...?" promossa dalla lista Studenti Per le Libertà.
Spostata l'iniziativa dall'originale luogo dove doveva svolgersi,il presidio si è subito mosso per dirigersi verso la nuova locazione del convegno.
Ad aspettarli c'erano digossini, carabinieri e agenti in tenuta anti sommossa. Cosa inaudita per un'Università Italiana.
Dopo il tentativo pacifico degli studenti di entrare dentro la PROPRIA università, la polizia ha reagito con una prima carica, poco dopo la seconda,e infine la terza!
Non ha risparmiato manganellate a nessuno, ferendo numerosi compagni,uno grave alla testa.
Tutto questo per impedire agli antifascisti di esprimere sdegno nei confronti di chi semina intolleranza,odio e venera il fascismo,il male dei mali. Cosa che Daniela Santanchè sa fare anche troppo bene.
L'azione repressiva cui sono stati sottoposti gli studenti non è un caso isolato: dal 17 novembre a oggi infatti sono state innumerevoli le manifestazioni che hanno portato a occupazioni di tetti, facoltà, scuole superiori, binari e quant'altro(come oggi la torre di Pisa,il colosseo e la Mole Antonegliana).
Innumerevoli (ma sempre uguali) sono state le risposte dello stato alla protesta degli studenti: cariche a Pisa, Torino,Bologna e Firenze.
Esprimiamo piena solidarietà a tutte le compagne e i compagni che non indietreggiano dinnanzi alla violenza delle "forze dell'ordine" e che continuano a esprimere le proprie idee con strenua convinzione.

Le compagne e i compagni dell'Unione degli Studenti di Firenze

martedì 25 maggio 2010

CAMPEGGIO STUDENTESCO...

Dal 25 luglio torna il campeggio studentesco!



Dal 25 luglio al 5 agosto torna Riot Village a Frassanito (Lecce). Riot Village si svolge in un camping nel cuore di una incantevole pineta, divisa dal mare solo da una striscia di sabbia, che per due settimane fra luglio e agosto diventa la spiaggia bella, divertente, sognatrice e colorata dove potrai trascorrere le tue giornate e le tue notti. Riot Village è il luogo ideale per rilassarsi, per divertirsi, per conoscere nuove persone o ritrovare vecchi amici, ma è anche il posto dove centinaia di giovani e studenti si ritrovano ogni anno e parlandosi, confrontandosi e unendo i propri sogni danno vita al progetto di un altro mondo possibile. Riot Village è un modo per far vivere, con naturalezza e spontaneità, in un clima sì di divertimento e di relax ma non di distrazione o di alienazione, una piccola sacca di resistenza fatta di persone convinte che esista un modello alternativo di mondo possibile, alternativo all'ideologia dell'ingiustizia, della sopraffazione, della discriminazione, della violenza. Con la stessa naturalezza con cui in riva al mare è possibile guardare l'orizzonte, per due settimane a Riot Village è possibile riscoprire la speranza e svelare un altro orizzonte possibile. Riot Village non è una vacanza alienante, una fuga dal mondo; è al contrario la possibilità di relazionarsi al mondo in maniera differente.

Anche per questo Riot Village è il posto ideale per incontrare delle persone fantastiche con cui conoscersi, parlarsi, stringere amicizia, innamorarsi. I concerti e le dance hall, le occasioni di divertimento non sono mai solo fini a sé stesse ma anche a creare legami, relazioni, a costruire spazi di condivisione e di socialità. C'è un filo che le congiunge e le lega indissolubilmente ai seminari, ai workshop, ai cineforum, ai dibattiti, ai momenti di formazione e di arte, cultura e politica. Per questo Riot Village non ha niente in comune con vacanze che rispondono solo al bisogno di vendere e di consumare, non entra nel novero delle possibilità che vengono offerte ai giovani come banale e sciocco divertimento e che non sono altro che prodotti commerciali vuoti di senso. A Riot Village ciascuno può trovare il tempo e lo spazio per rilassarsi, per divertirsi, per conoscere persone, per amare e per essere sé stesso, per condividere esperienze, per desiderare e per costruire, con semplicità, un mondo all'altezza dei propri sogni.

mercoledì 28 aprile 2010

FIRENZE ANTIFASCISTA....

Sul presidio di oggi (28 aprile)e il revisionismo.

Oggi pomeriggio si è svolta la presentazione del libro"gladio,falsi complotti e veri patrioti" all'interno del caffè michelangelo in piazza ferrucci , nella nostra città.
Un'iniziativa che non è passata inosservata agli occhi degli antifascisti:già dal titolo del libro si comprende l'opera di revisionismo attuata da un certo andrea pannocchia, autore del libro e giornalista del (tanto amato) quotidiano "la nazione".
Gladio era infatti un'organizzazione clandestina di stampo paramilitare la cui formazione fu incentivata dalla nato e il cui compito era quello di contrastare un eventuale attacco delle forze del patto di varsavia ai paesi dell'europa occidentale.
Organizzazioni analoghe si svilupparono nella maggior parte dei paesi dell'europa occidentale.
È chiaro infatti che l'organizzazione gladio alimentò la strategia della tensione ,operando dal 1956(anno in cui venne costituita con un protocollo d'intesa tra i servizi segreti italiani e americani) al 1990 (anno in cui venne rivelata la sua esistenza pubblicamente da giulio andreotti, allora capo del governo),e provocando , con la complicità degli apparati dell stato italiano,alcune delle più tristi vicende della nostra recente storia:la strage di piazza fontana nel 1969,la strage di piazza della loggia nel 1974,la strage di ustica nel 1980 e la strage di bologna nel 1980.
Non è un mistero inoltre che questa organizzazione servì come base di addestramento e di rifornimento militare dei gruppi neo-fascisti presenti in italia, i cui componenti ,oggi coinvolti nella gestione dello stato,cercano adesso di presentarsi come patrioti e non come quello che veramente erano, sono e rimarranno:fascisti.
Ecco,allora,che oggi , mossi da un vero sentimento antifascista,abbiamo dato vita ad un presidio spontaneo insieme ad altri antifascisti fiorentini.

A FIRENZE NON SI PASSA.

ORA E SEMPRE RESISTENZA.

ANTIFASCISTI SEMPRE.

lunedì 19 aprile 2010

Comunicato in solidarietà alla Rete dei Collettivi e a tutti gli studenti antifascisti.


Martedì 13 aprile si è svolta, all'istituto superiore Elsa Morante, la plenaria della consulta provinciale studentesca di Firenze. L'ordine del giorno era il fantomatico forum Pandora.

I suoi contenuti? Temi apparentemente condivisibili e innocui come sport, lotta alle mafie e cultura ma, come nel vaso di Pandora appunto,( forse non a caso si è scelto questo nome ),vi si nascondo ben altre aspettative e intenzioni.

Tale forum infatti , che dovrebbe svolgersi nel marzo 2011 prosciugando di fatto tutti i fondi a disposizione degli studenti per soli tre giorni di iniziativa, ci appare quindi nella sua vera natura: l'ennesimo modo che hanno i fascisti del terzo millennio di casaggì, così come loro stessi si definiscono, per diffondere le loro idee xenofobe e razziste in salsa democratica e civile, tanto per apparire agli occhi di tutti come i soliti “bravi ragazzi”.

Esprimiamo perciò la nostra solidarietà alla Rete dei Collettivi che ha interrotto la suddetta plenaria , irrompendo martedì mattina distribuendo dei volantini.

Ancora una volta i giornalisti hanno riportato la vicenda in modo totalmente distorto:

Continua...

Emerge infatti dagli articoli del Corriere Fiorentino, così come da La Nazione, da Il Giornale e compagnia bella, che alla presidentessa della consulta , tale Chiara Muccigrosso ( eletta nel liceo classico Galileo con soli trenta voti , poichè non vi erano altri candidati, nonchè tesserata di azione giovani) siano stati tirati i capelli e che, in generale, ci sia stata una rissa durata una decina di minuti . In realtà , non appena è stata interrotta la riunione, la Muccigrosso si è rintanata sotto un banco (chissà di cosa aveva paura?) e ha chiamato in primis il 112 e in seguito il camerata Matteo Conti, militante di casaggì (come quelli che ormai da mesi aggrediscono senza tetto, immigrati e transessuali a giro per la città) e noto intimidatore di studenti medi specie presso il suo ex liceo Castelnuovo. Con lui è stato avvertito anche un “giovanotto” come Francesco Torselli ( un 34enne consigliere comunale del pdl grande estimatore di personaggi come il generale Codreanu della guardia di ferro fascista rumena e appartenente anch’egli a casaggì). Ma non è finita qui: sembra infatti che la Muccigrosso sia adesso intenzionata a sporgere denuncia a nome dell' intera consulta.

Conoscendo ormai le tattiche dei fascisti stipendiati dal popolo della libertà, non ci appare scollegato l'episodio accaduto al liceo scientifico Leonardo Da Vinci due giorni dopo.

Giovedì mattina, infatti, qualche camerata di azione giovani ha volantinato davanti al liceo e, avendo ricevuto l'opposizione del collettivo , hanno minacciato un ragazzo dicendogli che sarebbero tornati il giorno dopo in 20 persone per “fargliela pagare”( frase che spesso questi figuri rivolgono agli studenti quando vengono respinti mentre provano a diffondere i propri volantini nelle scuole, uno su tutti un certo Marco Scatarzi).

La mattina dopo, anzichè venti fascisti, erano presenti una trentina di antifascisti che hanno contrastato verbalmente , come la mattina precedente del resto, questi individui i quali giustificavano la loro presenza affermando di dover parlare con il preside ( ma quale preside se non frequentano neanche il Da Vinci?).

I tre entrano così all'interno della scuola, mentre agli antifascisti, tra cui anche alcuni ragazzi del collettivo del liceo, viene negato l'ingresso. Quando poi il preside rifiuta di parlare con i tre fascisti, questi chiamano la digos, e si fanno scortare all'esterno della scuola, indicando poi due ragazze ai digossini. Questi ultimi le identificano.

Anche in questo caso assistiamo ad un completo stravolgimento dei fatti ad opera delle cronache giornalistiche e degli stessi camerati.

Non è difficile capire che il nostro ruolo di studenti e le nostre azioni quotidiane nelle scuole e in città sono scomodi per certe persone e per certi organismi. Si predicano il dialogo e il confronto democratico, si parla di legittimità e di apoliticità, ma la realtà è un’altra e racchiude tutte le caratteristiche del fascismo: repressione, terrore, censura, razzismo e xenofobia.

Chi prende a cinghiate e a bastonate persone che ritiene “diverse” e allo stesso tempo pretende di arrogarsi il diritto di insegnarci come ci dobbiamo comportare nella nostra vita, non deve e non può avere alcun tipo di legittimità.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI ANTIFASCISTI, A FIRENZE NON SI PASSA!

ORA E SEMPRE RESISTENZA!



LE COMPAGNE E I COMPAGNI DELL' UDS FIRENZE.

giovedì 15 aprile 2010

ECCO COSA è SUCCESSO MARTEDI MATTINA ALL'ELSA MORANTE: IRRUZIONE ALLA CONSULTA

IRRUZIONE alla CONSULTA

 E’ in atto il boicottaggio degli organismi burocratici istituzionali…


Il motivo per cui rifiutiamo la consulta è semplice: la rifiutiamo perché non rappresenta altro che uno spazio istituzionale, contentino della provincia per far credere agli studenti di potersi organizzare, mentre altro non rappresenta che una scuola di giovani burocrati. E’ opportuno constatare che il metodo elettivo è ridicolo e senza legittimità in quanto i voti di delega, sia per il Consiglio D’Istituto delle singole scuole, sia per la Consulta Provinciale degli Studenti, sono dati dagli studenti (non a torto) a caso e senza partecipazione. Ciò che per noi conta è l’azione e la partecipazione diretta, scendere in piazza, occupare e informarsi in libertà. L’iter elettivo nelle scuole riproduce nel piccolo ciò che succede a livello istituzionale: farsi pubblicità vuota, cercare di far conoscere il più possibile il proprio nome per poi finire in consulta con la pretesa di avere influenza a livello politico studentesco fiorentino.
 E’ in un calderone bollente di sottomissione alle istituzioni e di iniziative da calare dall’alto come questo che irrompono i fascisti di casaggì, che piano piano inseriscono i loro contenuti reazionari all’interno delle iniziative: lo dimostrano i nastri di onore ai martiri delle foibe firmati “Consulta Provinciale”, le iniziative della consulta in cui era chiamato a parlare nientemeno che Adinolfi, ex membro di Terza Posizione, coinvolto nella strage di Bologna e il famoso forum “pandora”, un misto di contenuti revisionisti, territoriali e naturalisti (pieno stile casapound) che i fascisti non riescono molto bene a mascherare.  Questi meccanismi senza nulla di politico e tanto di falsità istituzionale (e neofascista) noi li vogliamo delegittimare e sconvolgere.
E’ per questo che questa mattina siamo penetrati all’interno dell’aula magna dell’Elsa Morante per disturbare la riunione. Siamo stati subito interrotti, ma di questo non si stupisce nessuno. Un simpatizzante del ventennio ha provato timidamente a gonfiare le spalle venendoci incontro affermando di essere fascista, ma è stato allontanato da noi e bloccato dai suoi stessi compari. Venendo poi alla Chiara Muccigrosso, iscritta ad AG e presidentessa della consulta, si parla di un soggetto che è rimasto per tutta la durata del fatto lontana da noi e che non ha fatto altro che chiamare le forze dell’ordine (i fasci, d’altronde, si sa…), figuriamoci poi se è stata sfiorata da qualcuno di noi. Per finire, il caro Conti confonde la volontà di alcuni partecipanti della consulta di non far sporgere denunce, con un nostro piagnucolare davanti a loro (quando noi non eravamo più presenti all’arrivo dei carabinieri).
Non ci interessano le belle facce democratiche di casaggì che chiedono intervento delle istituzioni per “garantire la democrazia”, non ci interessa che gli stessi personaggi che la sera picchiano trans e barboni e il giorno si fanno portatori di politiche razziste, sessiste e xenofobe, nei comunicati e sui giornali chiedano la delegittimazione della Rete dei Collettivi, perché noi saremo sempre presenti nelle scuole per portare avanti la nostra lotta senza chiedere il permesso a nessuno.
                                                 (Rete dei collettivi studenteschi)


 

sabato 3 aprile 2010

La gelmini di nuovo all'attacco.

La Gelmini cancella la Resistenza dai programmi ministeriali


Resistenza, Liberazione, Antifascismo: tutto un pezzo della nostra storia, che nei programmi di storia che si studieranno nei licei dal prossimo anno scolastico è stato semplicemente dimenticato, o meglio, depennato, bandito.
La nuova articolazione dei programmi, spigano dal ministero all'istruzione, si è resa necessaria vista la troppa mole del programma di quinta e la difficoltà per moltissime classi di arrivare a studiare quantomeno la II Guerra Mondiale: ecco perchè la commissione per la storia, presieduta da Sergio Belardinelli, ha deciso di dedicare l'intero ultimo anno allo studio del Novecento.
Andando però a spulciare le indicazioni date dal ministero sui temi fondamentali, si legge che "non potranno essere tralasciati i seguenti nodi tematici": si citano nazismo, shoah (con la clausola di parlare però anche degli altri genocidi del XX secolo), guerra mondiale, guerra fredda, Onu e Italia repubblicana, ma non vi è nessun accenno a Resistenza, antifascismo e guerra di liberazione.


I primi (e fino ad ora gli unici) a sollevare il problema e a schierarsi in aperto contrasto con la decisione del ministro Mariastella Gelmini, sono i partigiani dell'Anpi, la cui scelta e la cui storia rischia di essere liquidata in poche righe: "è un grave errore, una vergogna".
Da qui l'appello a mobilitarsi, a far sentire la propria voce, anche sul forum dell'Indire, aperto fino al 22 aprile al dibattito sui programmi ministeriali, non ancora definitivi.
La decisione del ministro, che meno di un mese fa ha addirittura incontrato a Verona una delegazione dell'organizzazione neofascista Blocco Studentesco, opera di fatto un ulteriore passo in avanti rispetto al revisionismo e a chi vorrebbe riscrivere parte della storia italiana, equiparando partigiani e repubblichini, verso la cancellazione, verso il negazionismo.